1. GF sempre più in basso? ©Raffreefly

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    Imbattersi in un reality come il Grande fratello è scioccante, soprattutto quando ci sono elementi come Antonella Elia che dà di matto. La sceneggiata da lei "magistralmente interpretata" ieri sera è stata a dir poco movitevole, meschina, imbarazzante, sotto il profilo umano. Viene da chiedersi quale sia il limite di un reality show: è davvero tutto consentito? È la rappresentazione delle meschinità umane e pertanto va accettata oppure è possibile reagire con rigore e fermare l'imbarbarimento? Alfonso Signorini, apparentemente attento ai problemi sociali, consentirà ad Antonella Elia di falsificare la realtà in modo così ripugnante e spregevole gridando al branco solo per evitare una nomination? Non sarebbe forse il caso che la buffona e falsa Elia venisse allontanata dal programma per le cure del caso?
    In questi anni abbiamo potuto vedere quanto un programma come il GF, possa essere una sorta di esperimento sociale, si basa infatti sull’interazione di un gruppo di persone, chiuse in una casa e riprese dalle telecamere 24 ore su 24.
    Peter Collett, ricercatore di psicologia a Oxford (e consulente della produzione dello show) ha spiegato che «per gli spettatori, l’attrazione principale del programma è che offre una vicinanza senza precedenti alla vita di altre persone. Inoltre, ciò che affascina le persone in casa, è che ci possono sorprendere. Sono un caleidoscopio costantemente mutevole di immagini e questo ci trasforma in detective part-time. Siamo affascinati da altre persone e dalle loro motivazioni».
    Nelle prime edizioni dei reality le puntate iniziali non funzionavano; la produzione decise così di “narrare” le storie con un uso accattivante del montaggio, ogni episodio è montato seguendo la logica delle soap opera, da cui provengono molti autori. Si costruiscono cioè linee narrative precise e punti di sospensione, e si dà rilievo ad alcuni personaggi attraverso i primi piani.
    Quindi il GF come tutti gli altri reality, non sono altro che un'enorme cannocchiale che prova a catturare l’elemento più sfuggente di tutti, la natura umana che infetta il web e il marketing, alla fine, però, c’è sempre una sola regola che fa la differenza: la capacità di saper raccontare una buona storia. Solo una storia ben raccontata tiene incollato il pubblico.

    Edited by Raffreefly - 22/2/2020, 15:43
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    Last Post by Raffreefly il 18 Feb. 2020
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