1. Aculei spilli ©Raffreefly

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    Critica di Luciano Domenighini
    Rivendica in qualche modo il potere sconfinato della parola la recente opera poetica di Raffaella Amoruso,
    Aculei Spilli, il cui titolo, iterando due sostantivi pungenti, vulneranti, bene prelude al suo carattere e ai suoi intenti.
    La silloge, la cui impaginazione prevede una pagina di pausa e di “rispetto”, senza testo e numerata, prima di ciascuna composizione poetica, accorgimento questo non privo di una sua valenza espressiva, è formata da una cinquantina di liriche monostrofiche senza titolo (in genere dalla terzina alla sestina) composte da versi brevi ( solitamente dal ternario al settenario) che colgono e traducono l’essenza di un momento di vita, una sensazione, una percezione, un moto emotivo, un pensiero, uno stato d’animo, una suggestione, declinandoli, in un’eterogenea varietà stilistica, lungo molteplici registri in una lucida rappresentazione della realtà, umorale e disadorna, sull’ala di un empito sdegnoso e risentito, intriso di amarezza, che tutto ridimensiona a resto frammentato, a peso residuale.
    Un realismo pluriforme e politonale venato dal disagio di un periodo di “spleen” e di disillusione.
    Sorprende rinvenire questo clima poetico in Raffaella Amoruso, in altre opere conosciuta per il lirismo semplice e sorgivo, confidente e solare.
    Così ci s’imbatte in invettive veementi o a composizioni di taglio epigrammatico quando non epigrafico, alternate ad altre visionarie oppure sentenziose e oracolari quando non apocalittiche, ad altre meditative e “filosofiche”, ad altre di erotica fisicità, ad altre ancora elegiache e commosse, non disdegnando di tanto in tanto placanti aperture liriche di idilliaca descrittività.
    La lingua e lo stile sono, come detto, alquanto alterni:
    a volte rifiniti e ricercati ma, a tratti, di gusto granguignolesco, diretti, espliciti fino ad apparire brutali e truculenti.
    Ma é proprio l’insieme di questa varietà contenutistico-formale la cifra e, tutto sommato, la risorsa maggiore della raccolta poetica.
    Nella sua genesi rapida e bruciante, spontanea ed estemporanea, nell’ampia varietà dei temi e delle modulazioni che la informano, nella spregiudicatezza talora ruvida dei toni, nell’incoercibile urgenza liberatoria che la governa e la sospinge, Aculei Spilli, questa rapsodia intimistica e corrucciata, pur nella sua alternanza stilistica e nella discontinuità formale, si propone come un’opera poetica dirompente e conturbante ma, prima d’ogni altra cosa, profondamente vera.

    Luciano Domenighini



    Critica di Lorenzo Spurio

    Inoltrandosi nella lettura del libro si scopre un mondo per lo più inedito anche a chi, come me, legge numerose sillogi poetiche a settimana poiché Raffaella Amoruso con uno stile sicuramente innovativo e riuscito, ci trasmette una serie di sue “vedute” su alcune realtà (di interesse privato o sociale) o piccoli episodi con un linguaggio che rifiuta espressamente orpelli affabulatori, la retorica e la co...

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    Last Post by Raffreefly il 17 Feb. 2020
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  2. Per non dimenticare

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    Ideata e curata
    Gli autori presenti, sono emotivamente coinvolti e scrivono e descrivono a ruota libera, basandosi anche su fatti realmente accaduti. Dopo la stesura, ne usciamo tutti cambiati, tutti trascinati nel vortice, come se fossimo stati noi stessi a vivere quel periodo. Ci siamo emozionati nel rileggere il volume, ci siamo commossi,nel pensiero di chi non c’è più.
    Ricordo gli autori che non dimenticano e ringrazio ognuno di loro per ciò che hanno saputo scrivere, mai antologia fu più sentita:
    Antonino Seminara (autore della copertina)
    Raffaella Amoruso
    Giuseppe Lo Faro
    Maria Rosa Oneto
    Enrica Gugliotta
    Maurizio Setti
    Umberto Barbera
    Carlo Zanutto
    Fabio Peutet Salsone
    Maria Elena Minciullo
    Sara Dama
    Nadia Magaraggia
    Luca Stecchi
    Davide Superbo
    Anna De Santis
    Caterina Iaquinta
    Mimmo Bencivenga
    Mario Carbone(autore della nota critica)
    Casa editrice The writer (Milano)

    Edited by Raffreefly - 26/2/2020, 12:27
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    Last Post by Raffreefly il 15 Feb. 2020
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  3. Amuleti ©Raffreefly

    Amuleti

    La critica al libro di Luciano Domenighini
    Per definire questa raccolta poetica di Raffaella Amoruso si addice il termine di “florilegio”.
    Un florilegio aggraziato, variopinto, fragrante, di una fragranza tutta femminile.
    Invano vi si cercherebbero i risultati di una qualsivoglia scaltrezza letteraria, nella scelta dei lemmi e dei sintagmi, nell’architettura dei periodi, nell’invenzione delle immagini e delle similitudini, nella trama sintattica; invano vi si cercherebbero costrutti metrici preordinati.
    Tutto il dettato sgorga spontaneo, fluisce libero come orgoglioso del proprio impeto, pago della propria energia sorgiva.
    E’ questo vento di libertà, infrenato e arricchito di conturbanti fragranze, il valore aggiunto della raccolta.
    E’ questo gaio e disinibito proclama di femminilità, intesa come fattore centrale e non marginale al mondo, percepita come risorsa e non come svantaggio, il suo filo conduttore.
    La raccolta ha forma di prosimetro , con quattro rapidi incisi di prosa che si alternano a gruppi di brevi liriche a verso libero, ora titolate, ora senza titolo.
    I connotati del linguaggio, sempre sciolto e diretto, sono alternanti fra momenti echeggianti stilemi letterari e passaggi vivificati dai modi sintattici e gergali del parlar comune.
    Se l’universo femminile ne è il soggetto costante, svariate sono le angolazioni in cui è considerato:
    dalla difesa della donna di “Urlo amaro”, accorata denuncia della violenza e degli abusi, alle fantasie “noir” di “Donna velata”, ad istantanee che fissano magiche sensazioni amorose (“Frutto della passione”, “Se tu vorrai”), a descrizioni d’’ambiente (“New Orleans”, “25 dicembre 2012”), a riflessioni autoanalitiche, ora riassuntive(“Tra sassi si snoda”), ora propositive (”Piccola volpe”), ora fortemente simboliche (“Petali sul cuore”).

    Luciano Domenighini

    Edited by Raffreefly - 26/2/2020, 12:28
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  4. Infinita-mente Marlen

    Infinita-mente Marlen
    Qui il video di presentazione al libro.


    Ancora un prosimetro il modulo poetico di questa silloge che si presenta come un diario intimo sia perché connesso da una successione temporale sia per la minuziosa rilevazione e registrazione degli eventi e degli stati d’animo. Rispetto al precedente prosimetro di “Amuleti” la parte riservata alla prosa è molto piu’ estesa e diviene strutturale mentre le liriche, sebbene amplifichino il pathos e portino a compimento i climax emotivi, hanno funzione sostanzialmente connettiva.
    Così abbiamo venti brani di prosa con nota di congedo auspicante, fiabesca, alternati da espansioni liriche a verso libero in forma di aperture idilliaco-amorose o di ripiegamenti intimistico-patetici dove ha modo di dispiegarsi e di rivelarsi il pluriforme bagaglio dell’immaginario femminile.
    Marlen, giovane e attraente modella di successo, è un personaggio semifantastico, di proiezione e di identificazione. Per la poetessa il personaggio ideale
    per dare respiro e compimento alla propria ispirazione e alla propria poetica, entrambe tese a rivelare, senza reticenze e velami, la natura più vera del proprio essere e il carattere più autentico della propria sensibilità.
    Il tema conduttore del poemetto è l’eros: poesia erotica dunque, d’una sensualità espressa in modo franco e diretto, una sensualità esplicita, coagulata in distici non di rado inequivocabili, quasi brutali (“ Foga bruciante/ sulla carne che grida”, “ Bisbiglio lussurioso/ di energica femmina avida”), dove i cinque sensi, visivo, tattile, uditivo, olfattivo, gustativo
    vengono tutti declinati ed evidenziati così come la realtà li rivela, lungo le coordinate di un naturalismo spregiudicato, in un cono di luce euforico e gioioso che illumina e vivifica il dettato poetico disperdendo ogni complesso, ogni cautela, ogni vano pudore. Ragguardevoli per l’originalità espressiva sono le frequenti sinestesie sensitivo-emotive ( “Coccolarsi tra le sensuali note di sax”, “Cascata di sale tra le lacrime”, “Sottile il profumo/ birichino s’insinua/ creando un desiderio lieve/ soffuso”, “ Rovente è la luce di candida sensualità”). C’è una straordinaria naturalezza in questo diario intimo
    nel raccontare esperienze e sensazioni; una spontaneità
    festosa, entusiastica, priva di qualsiasi esibizionistico compiacimento, sospinta da un desiderio, da una sorta di estrosa e risoluta urgenza di legittimare la propria femminilità, rappresentandola “in toto”, armonizzata nella bellezza del corpo e dello spirito, nella profondità della sensibilità, dell’intelligenza, del gusto, in un’accettazione integrale, senza riserve, di sé medesima,
    nell’esaltazione della propria unicità, intesa come occasione e chiave di volta per superare amarezze e disinganni e dischiudere le porte di un mondo felice.
    Il suo è un viaggio nella dimensione amorosa, viaggio audace ed esaltante, di cui la poetes...

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    Last Post by Raffreefly il 15 Feb. 2020
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